(∂+m)Ψ=0
(equazione di Dirac)
… perché forse non
è ora di scrivere, non puoi scrivere parole che ancora non ti dicono sì, non ti
rassicurano, non sono pronte a vivere e non riusciranno a farti vivere, a
liberarti dai pensieri che ti mordono l’anima. Prima i pensieri dovranno
divorarti per bene, divorarti di una sana mangiata in riva al mare, cibo e
vento che soffia dall’orizzonte lontano. Forse, forse non pioverà, forse il
vento non sarà troppo violento da distruggere le parole.
Piegare in due il
foglio di carta, su un lato saranno adagiati i pensieri, un cervello che ci trattiene,
ordina e mette ordine, peserà in volo e dovremo equilibrarlo per bene se
vogliamo che arrivi chiaro alla mente; l’altro lato … sì, sarà quello del
cuore, difficile sarà allinearli e piegarli per bene, lati lunghi, sovrapposti,
simili ma diversi … Una metà perfetta, forse siamo costruiti proprio così: una
metà perfetta, poi una folata e via, scegliamo uno dei due lati finché cadiamo
giù. Quel che ci dice il cuore, quel che ci dice la mente, difficile
posizionare tutto in ordine per quello che si spera sia un grande viaggio … solo
bagaglio a mano. Mi piace preparare le valigie, ordinare per bene gli indumenti
e scoprire ogni volta che son riuscita a portare tutto. Forse non sarà tutto
così ordinato su quei due lati, ma quanto è difficile trovare il giusto
equilibrio, quanto è difficile scegliere cosa portare, difficile è partire.
Tenendo il foglio
in modo che i lati lunghi siano in posizione verticale, piegare l’angolo
superiore sinistro … dove mettere i bagagli pesanti, bagagli pensanti, quel
bagaglio che non abbandoniamo mai, l’angolo cieco nel quale nascondere una
valigia il cui destino sarà di non essere mai aperta, ma di viaggiare sempre
con noi, buio, è buio e vuole buio. Un piccolo angolo nero che verrà con noi,
ma mai sorriderà al vento che spettina le teste e lancia il cuore lontano.
Ripetere
l’operazione del passo due con l’angolo superiore destro … non possiamo correre
il rischio di cadere. Le parole sono fragili e il volo può essere turbolento,
le ali sono fragili e gli sguardi possono anche uccidere, strane combinazioni
tra nuvole e arcobaleni potrebbero porre fine al volo.
Ripiegare il
foglio seguendo la linea creata al passo 1
Ripiegare il
foglio seguendo la linea creata al passo 1
Ripiegare il
foglio seguendo la linea creata al passo 1
Ripiegare il
foglio seguendo la linea creata al passo 1
Ripiegare il
foglio seguendo la linea creata al passo 1
Ripiegare il
foglio seguendo la linea creata al passo 1
Ripiegare il
foglio seguendo la linea creata al passo 1
Ripiegare il
foglio seguendo la linea creata al passo 1
Piegare in due il
foglio di carta …
Tenendo il foglio
in modo che i lati lunghi siano in posizione verticale …
Ripetere
l’operazione del passo due con l’angolo superiore destro …
Ripiegare il
foglio seguendo la linea creata al passo 1…
Basta, straziante
rimandare, ormai tutto è pronto, manca solo un passo.
Creare le due ali
piegando i lembi del foglio lungo una linea parallela alla piega centrale,
distante da questa un paio di centimetri …
… un paio di
centimetri
… un centimetro
… sì, possiamo
volare.
Siamo abbastanza
vicini per essere sicuri, il giusto vento, una giornata serena, il giusto
equilibrio, sentimenti chiari, idee chiare, siamo sicuri che così arriveranno
alla meta … o forse alla metà.
Difficile e
straziante è trovare parole giuste, per chi vive nel silenzio, ascoltare il
suono farsi parola, parola che parla di te, è difficile, affidare al coraggio
un pensiero, confidare a due ali un ti voglio bene, tenero come una carezza,
delicato come piedi bambini, costruiamo aeroplani di carta, fragili messaggeri
di parole abituate al buio, fragili … troppo …
indifferenza
inganno
derisione
un feroce strappo
nelle ali
nessuna
consolazione al dolore di offesa al coraggio di dire,
nessuna
consolazione di fronte a parole che se ne vanno via trattate come bugie
muore il coraggio,
muore il pensiero, muore il sentimento
aeroplani caduti
in un grigio cimitero dalle ali spezzate
cimitero di
aeroplani di carta