Svegliarsi a notte fonda nel bel
mezzo di un sogno e fare di tutto per riaddormentarsi e finirlo.
Invano.
Io sono uscita per ultima, ho
chiuso la porta e ho usato le tue chiavi. Quelle con la mascherina d’argento
che ti comprai a Venezia quell’ultima volta che visitai la città insieme alla
mia più cara amica. Ti piaceva tanto. Ho sceso le scale per seguirti un’ultima
volta, ma senza cadere come feci a due anni quando ruzzolai giù per correrti
incontro, ancora ne porto i segni sulla fronte e forse anche il marmo delle
scale se potesse lo racconterebbe.
E così sei uscito dalla tua casa.
Tre mesi fa.
La scorsa settimana abbiamo tolto
il tuo spazzolino, ma io ancora apparecchio per tre … e la mia testa è altrove.
Sento la tua voce dietro quella porta, ma non so dove sei.
C’eravamo tutti, tutti quelli che
ti volevano bene, tutti quelli ai quali hai chiesto silenzio e assenza, ti abbiamo
disobbedito, hai ragione, ma la persona che conoscevo non avrebbe mai chiesto
il silenzio.
Il silenzio non era per te, che
amavi cantare; io sono quella che studiava quei tartassanti esercizi sul flauto
mentre tu mangiavi dopo una giornata di lavoro; non ti davano fastidio, dicevi,
ma a chiunque avrebbero scassato i timpani e la pazienza, a te no, il tuo
pranzo e le mie note lunghe di riscaldamento … musica triste e faticosa per me,
una dolce colonna sonora per te. E chi ci capisce …
Dopo un anno di silenzio ho
ripreso a suonare, non è stato facile, né smettere né riprendere; sai cosa
significa per me la musica e senza ho sofferto molto; scusa, ma dovevo dirtelo,
la sincerità è stato sempre il mio grande difetto. Mi hai insegnato che bisogna
essere sempre sinceri, anche se noi con te non lo siamo stati … tutti noi, ma
soprattutto io, perché a me chiedevi e io ho mentito. Ti chiedo scusa, ma la
persona alla quale mentivo non avrebbe potuto ascoltare quello che sapevo, è
stata la cosa più difficile che io abbia mai fatto e non so se riuscirei di
nuovo a farlo.
A pochi l’ho confessato, agli
amici che sono rimasti e che chiedevano, altri avrebbero potuto ascoltare ma io
sono quella forte … ricordi? E poi qualcuno è scappato via e mi ha abbandonato,
questo non te l’ho detto, non era necessario, era poco importante per te, ma le
persone spesso scappano quando hai bisogno di loro e non si accorgono che se
stai male non fanno altro che farti stare peggio; non tutti sono in grado di
comprendere i sentimenti e fino a che si fa festa ci sono, poi li fai diventare tristi e ti buttano via
come fossi una persona qualunque. Io non sono così perché tu mi hai insegnato a
stare vicino, a confortare un po’ meno … siamo gente timida noi, ma ad
ascoltare e porgere un aiuto, sempre.
Io sono quella che ti ha
accompagnato ed ha alleviato i tuoi dolori. Per questo non hai detto il tuo
ciao, scusa. Hanno detto che era l’unica cosa da fare, ma non avrei mai voluto
farla e poi … perché sempre io? E di nuovo … a chi lo racconto? Dimenticavo,
ero io quella forte … ma il dolore e la rabbia che ho provato ogni volta era
profonda ed è rimasta lì senza voce, né orecchie che ascoltassero.
Come vedi ti devo chiedere scusa
di molte cose, ma penso che tu abbia compreso tutto ancor prima di noi, hai
capito benissimo perché questa stupida donna era così arrabbiata con te e
niente e nessuno poteva cambiare i fatti o i sentimenti. Tu sei sempre stato
uno che pensa, forse pensa troppo, proprio come me purtroppo, ma siamo
intelligenti e con un cuore, non ci perdiamo in stupide chiacchiere e
deprimenti minacce, in falsità o umilianti sproloqui, anche se spesso ci perdiamo
nel regalare la nostra fiducia.
Siamo simili. Abbiamo cercato di concederci solo
a chi ci meritava, ma non ci siamo riusciti, per noi i sentimenti prima di
tutto. Tutti possiamo sbagliare e di persone cattive è pieno il mondo, lo sai
tu e ora lo so anch’io.
Perché questo non me lo hai
detto? Mi hai lasciato sempre decidere liberamente, poche indicazioni e via,
quello che tutti i figli del mondo vorrebbero.
Grazie.
Sei andato via prima di uscire da
quella porta e non ci ho potuto fare nulla.
Scusa
Buon compleanno papà
Nessun commento:
Posta un commento