Le anime si incontrano per caso,
per curiosità, per determinazione.
In tutti i casi, l’incontro ha sempre del miracolo.
Nella coincidenza,
la componente magica è più evidente,
ma decidere, partire, muoversi a tempo,
fino a trovarsi nel luogo dove la cosa sta accadendo
è miracoloso
come la costruzione di tutte le cose immaginate.
Vinicio Capossela
per curiosità, per determinazione.
In tutti i casi, l’incontro ha sempre del miracolo.
Nella coincidenza,
la componente magica è più evidente,
ma decidere, partire, muoversi a tempo,
fino a trovarsi nel luogo dove la cosa sta accadendo
è miracoloso
come la costruzione di tutte le cose immaginate.
Vinicio Capossela
Sono andati tutti via ed è sceso il silenzio; è venuto giù
accompagnato dalle tenebre a riempire la mia testa, abbandonata, non più
distratta da balsamiche parole di presenze. Il silenzio è arrivato e con lui
sempre la me che forse non esiste.
Hanno coperto gli specchi.
Parola inaspettata che ti fa sentire mostro, criminale, che
spaventa e terrorizza, squarcia il dolore e ti riempie di un’assurda realtà; ti
ripetono che è solo altro da te ma invano, non credi, non ci riesci. Porta
vergogna, ti schiaccia, deforma, trascina con sé il dubbio dell’essere. Pensiero
dopo pensiero lacera il passato, lo uccide, un mostro senza testa cammina muto
di fronte alle parole di un troglodita incapace di pensare. Inutile è ripetersi
che quella non sei tu, ti hanno sporcato e non sai più scorgere la verità. No,
tu non sei quella che dicono. Invano lo ripeti, mentre il carnefice ride sulla
porta del paradiso, convinto di poter entrare, prima o poi.
Hanno rotto gli specchi.
Parola che smorza le risposte, ti fa sentire fredda mentre
cerchi di immedesimarti nell’altra te, quella ch vive nella testa altrui, no,
tu non sei quella che ride di altri, ma la verità si spegne prima di poter
farsi suono; un colpo, e il vuoto arriva improvviso. Non ti hanno lasciato spiegare,
non ti hanno spiegato. Tu non deridi ma sei stata derisa, la tua voce non è così forte e si perde tra gli insulti della vita.
Hanno tolto gli specchi.
Parola che conferma pensieri. Lo hai sempre saputo, ma la
paura ti ha stretto lo stomaco, lo ha contorto fino a farti vomitare il nulla,
quella parola che ha gridato il dubbio … finalmente. E dove tu vedevi emozione,
si approfittavano di te. No, tu non sei quel parassita che vive sull’albero,
ogni mattina ti alzi e sazi il tuo mondo, vai a caccia, da sola, di pensiero.
No, non volevo e mai ho voluto. Eppure ti hanno umiliato. Hanno soppresso quel
che avevi da dare.
Ricordo gli specchi.
Era come essere sempre a casa, una casa calda e accogliente che si siede accanto ad un caffè e lenisce lunghe giornate; le delusioni sembravano lontane e sbiadivano man mano dietro stupidi sorrisi; le insicurezze si tramutavano in forza sorrette da una voce calda e sincera; le gioie facevano nello stomaco salti mortali, mentre i dolori si tagliavano in due battendo in ritirata.
Era come essere sempre a casa, una casa calda e accogliente che si siede accanto ad un caffè e lenisce lunghe giornate; le delusioni sembravano lontane e sbiadivano man mano dietro stupidi sorrisi; le insicurezze si tramutavano in forza sorrette da una voce calda e sincera; le gioie facevano nello stomaco salti mortali, mentre i dolori si tagliavano in due battendo in ritirata.
È stato sempre come sentirsi
a casa, ma per chi? un lungo attimo, poi, gli specchi sono scomparsi. Ora
grido, grido perché il mio forte sentimento e l’applauso che sempre e
sinceramente ha superato ogni altra musica m’impedisce di vedere oltre.
Mostro, calcolatore, criminale, sfruttatore, derisore … no, io non sono questo, io sono altro, ma non ho più specchi.
Confido in chi si volterà altrove quando una richiesta di
bisogno si perderà nel vento, il vento dell’est, il gelido soffio che ha
trascinato con sé il mio grido perso nei meandri dell’indifferenza, perso tra
le pieghe di parole gratuite spese a lacerarmi l’esistenza. Parole che si sono
perse in una casa senza più pareti sulle quali riflettere e ritrovare se
stessi.
Respira un’altra me, e non ho armi per combattere chi ha
scritto il romanzo della mia esistenza, ho prestato loro quell’inchiostro che
non mi è stato mai restituito.
Credo di non aver meritato tanto. Trattata come una qualunque...ma da questo lato tante ne ho sentite e viste, ora so molte verità e non sarò io a difenderti. Arrangiati. Hai chi minaccia per te.
Credo di non aver meritato tanto. Trattata come una qualunque...ma da questo lato tante ne ho sentite e viste, ora so molte verità e non sarò io a difenderti. Arrangiati. Hai chi minaccia per te.
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