La mia piazza
Là, dove, incontravo te, amico caro,
e condividevo le tue emozioni,
là, dove, eravamo figli delle nostre tradizioni,
là, dove, il senso profondo
di appartenenza alla vita
spingeva a ritrovarci, a rinascere,
a rifiutare la silenziosa sofferenza quotidiana.
Uscivamo da noi stessi,
trovavamo il coraggio di stare insieme.
Alla sera rientravamo più ricchi
di affetto e umana comprensione.
La mia piazza…
Ora, è solo silenzio e abbandono
Ora, è vuota e colma di malinconia.
Ora, lascia il posto a infinite sopraffazioni.
Ora, è appiattita da anonime persone,
risucchiate dall’ammassarsi
turbinoso delle loro convinzioni.
By@Teresa Commone. Diritti Riservati.
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