mercoledì 5 novembre 2014

Serenità

Tienimi per mano al tramonto,
quando la luce del giorno si spegne
e l'oscurità fa scivolare il suo drappo di stelle...
Tienila stretta quando non riesco a viverlo
questo mondo imperfetto...
Tienimi per mano...
portami dove il tempo non esiste...
Tienila stretta nel difficile vivere.
Tienimi per mano...
nei giorni in cui mi sento disorientata...
cantami la canzone delle stelle dolce cantilena di voci respirate...
Tienimi la mano, e stringila forte
prima che l'insolente fato possa portarmi via da te...
Tienimi per mano e
non lasciarmi andare... mai...

Herman Hesse

Non dimenticherò mai quella mattina, non dimenticherò mai le molte altre mattine, i molti altri momenti che vorrei cancellare, vorrei non aver vissuto.
Dicono che la vita è questo, dobbiamo rassegnarci al buono e al cattivo, prendere tutto con pazienza e rassegnazione e avere la forza di ricominciare … secondo me chi ha detto queste cazzate non ne ha mai avuto bisogno.
Più vorresti cancellare e più la vita ti presta un evidenziatore per illuminare quelle parole mai dette, quei pensieri mai ascoltati, quell’abbraccio che non c’è stato … quelle parole di conforto inesistenti, quelle parole di minaccia.
Tutto diventa un vortice e resti lì, impotente, non sai cosa fare, dire, urlare … ti trascini verso un altro giorno senza sapere dove stai andando.
Non dimenticherò mai quella mattina e le mattine che seguirono.
Il dolore aveva costruito una montagna, ma nessuno poteva vederla, era nascosta bene, ma quel giorno la tristezza era talmente intensa e viva da riempire il petto fino a farlo esplodere; una tristezza tanto profonda da scambiare l’alba col tramonto, quando i pensieri non trovano risposte e tutto sembra più buio, quando la mente è confusa e sicura di non trovare più pace e conforto nella notte.
Non dimenticherò mai quella sensazione e mai avrei creduto di sentirmi peggio.
Non era vero, le notti insonni erano dietro l’angolo e sarebbero state molte, e sono molte.
La morte, le perdite, la malattia … essere sempre forti non ripaga, essere sempre forti ti fa diventare debole e quella mattina qualcosa si è rotto.
Mai la tristezza aveva parlato per me, quel giorno mi sono svegliata nel buio, guardando il tramonto della mia anima, la mia tristezza si è specchiata ed è stato l’errore più grande che avesse potuto fare.
Sono triste.
Questo ha detto e ne aveva tutte le ragioni.
Ha detto sono triste e non meritava la derisione.
Ha avuto il coraggio di parlare e si aspettava conforto, ma è stata solo giudicata.
Morire e non accorgersi di nulla, è stato come sparire d’un colpo, diventare trasparente e continuare a essere solo per far finta di essere … mentre il tuo sentire, il tuo cuore, le emozioni tutto continuava ad essere vero, sincero.
Stai sull’orlo di un precipizio e cerchi aiuto, lo chiedi a chi senti più vicino in quel momento.
Ti fidi, gli vuoi bene.

Niente.

Il dolore ti trascina via e le mani che ti stringevano e che stringevi ti lasciano.
Ti ritrovi solo.
Il pensiero saggio ti abbandona come quelle mani e il dolore torna a parlare per te.
Parla di rabbia, parla di silenzio, parla … e infine muore.




Ora resta più forte che mai, non ha bisogno di preghiere, non crede nelle preghiere di nessuno; ora quella montagna è diventata invalicabile, oscura la vista di un orizzonte sulla serenità, ora si chiede ancora … il mio dolore … cos’abbia fatto di male.
Il suo peccato è stato quello di esistere.
Il suo peccato è stato quello di parlare.
Il suo peccato è stato quello di “rendere triste”.
Ha peccato e non me ne importa nulla.

Ora non sono capace di avere fiducia in chi tende una mano … potrebbe tirarla indietro o tirarmela in faccia.
Ora tutti sono un pericolo.
Ora tutti sono uguali e nessuno merita quell’attenzione che avevo per le cose … le persone preziose.

Forse le avevo riposte in un luogo tanto segreto e sicuro da dimenticare dove fossero.
Forse le avevo date per scontate e ho sbagliato … nessuno è scontato, e le cose preziose vanno coltivate, curate.

Nessuno ha coltivato me, ma non me ne sono accorta, fino a che quella mattina la mia tristezza ha preso la parola e ha cancellato dal mio vocabolario la parola serenità.

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