“E che ci sto a fare
io!”
Non pronunciare
queste parole se poi, quando è il tuo turno, non sai ascoltarle.
Era
l’ennesima giornata di sole, va bene il sole, va bene il caldo e va bene non
lamentarsi con il rischio poi di farsi dei nemici, ma lui? Ditemi ora lui che
fine avrebbe fatto.
Se ne stava pensieroso a rimpiangere i tempi degli
acquazzoni, sentiva addirittura il suono dell’acqua scendergli sopra. Gelida
era magnifica, ma anche tiepida poteva andare.
Giù. Pioveva a catinelle da un
cielo arrabbiato senza soluzioni, senza compromessi. Guardava attraverso un
vetro mentre forte scorrevano i pensieri che lo portavano indietro nel tempo ...
Guarda
che piove! Va bene mamma, prendo l’ombrello.
Che
cielo scuro...sta per piovere. Hai portato l’ombrello?
Porca
miseria! Guarda come la butta ... e ho lasciato l’ombrello in macchina!
Poesia
per le sue orecchie!
Ora,
confuso tra fiori e colori, non sapeva quale sarebbe stata la sua sorte, o
meglio, lo sapeva ma non ci voleva pensare. Non voleva più aspettare che
qualcuno avesse bisogno di lui, che la pioggia tornasse per essere di nuovo
utile.
Piccolo, o creduto tale, spesso qualcuno non lo prendeva in considerazione, magari lo dimenticava in qualche posto perché non ricordava di averlo con sé, perché era scontato, perché non gli dava troppa importanza o magari perché preferiva un raffreddore a lui.
Non
ci pensò due volte, stretto nel suo abito blu con la cinta in vita, aspettò il
momento giusto e scappò via. Non pensò a chi lasciava, a chi l’avrebbe cercato
sotto nuvole passeggere.
La
pioggia li avrebbe bagnati, il sole subito asciugati.
Pensò
solo a se stesso, pensò di andare dove mai nessuno si fosse scordato di lui,
neanche per una stagione.
Ombrello
andò verso la pioggia, prese la via che andava lontano, dall’altra parte del
qui, oltre il tempo.
Ombrello
desiderava solo la pioggia.
Troppo tardi pensò che la mano amica che lo
stringeva non poteva essere altrove.
Troppo tardi pensò che non bisogna aspettare la pioggia e che un ombrello si apre anche per ripararci dal sole.
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