martedì 5 agosto 2014

Tutto questo


Non posso darti soluzioni per tutti i problemi della vita
Non ho risposte per i tuoi dubbi o timori,
 però posso ascoltarli e dividerli con te.
Non posso cambiare né il tuo passato né il tuo futuro.
però quando serve starò vicino a te.
Non posso evitarti di precipitare, solamente posso offrirti la mia mano
perché ti sostenga e non cadi.
La tua allegria, il tuo successo e il tuo trionfo non sono i miei.
però gioisco sinceramente quando ti vedo felice.
Non giudico le decisioni che prendi nella vita, mi limito ad
appoggiarti, stimolarti ed aiutarti se me lo chiedi .
Non posso tracciare limiti dentro i quali devi muoverti,
però posso offrirti lo spazio necessario per crescere.
Non posso evitare la tua sofferenza, quando qualche pena ti tocca il cuore,
però posso piangere con te e raccogliere i pezzi per rimetterlo a nuovo.
Non posso dirti né cosa sei né cosa devi essere
solamente posso volerti come sei ed essere tuo amico.
In questo giorno pensavo a qualcuno che mi fosse amico,
in quel momento sei apparso tu....
Non sei né sopra, né sotto me in mezzo né in testa e né alla fine della lista.
Non sei né il numero 1 né il numero finale e né tanto meno ho
la pretesa di essere il numero 1 la 2 o la 3 della tua lista.
Basta che mi vuoi come amico
non sono gran cosa, però sono tutto quello che posso essere.
Amicizia - Jorges Luis Borges






  
Basta che mi vuoi come amico, non sono gran cosa, però sono tutto quello che posso essere.”


Dovremmo smetterla di leggere poesie, non dovremmo neanche più scriverne. L’arte poetica nuoce gravemente alla salute dell’anima, nuoce gravemente alla realtà. L’arte della persuasione, lo spirito del va bene così, l’ebbrezza di un ebete sorriso al tramonto, il cuscino sul quale posare un cuore stanco. E poi noi, comuni prosatori da due soldi, restiamo ammaliati dal balsamo di parole senza tempo, eccoti la verità assoluta, aspetta che scorra il fiume, ormai fa parte della corrente, attendi, arriverà.
Dovremmo smetterla di affidarci a poetici versi ipocriti usciti dalla penna di un triste e inconsapevole scrivano, sì, sono per il perdono dei poeti. Li perdoniamo perché non sanno quello che fanno, … questa non mi è proprio nuova, ma ci sta tutta.

… non sono gran cosa, però sono tutto quello che posso essere

Nessuno di noi è gran cosa, in fondo chi si crede gran cosa non lo è mai, chi potrebbe invece azzardare di esserlo … non grande, ma una cosa di medie dimensioni, non è capace di essere granché e non ci crede. È difficile credere di essere prezioso, neanche se qualcuno si azzardasse a dirtelo  … inutile, nessuno me lo ha detto e in fondo non credo di essere gran cosa anche se è tutto quello che posso essere. Sei gran cosa e perderti deve essere un gran peccato … l’ho pensato.

E poi ci sono i pensieri che non vanno via. Sono uscita fuori e rischiando di restare senza fiato ho ascoltato, ma ho visto anche. Il mio acquario è sporco e non riesco più a distinguere le gran cose dal resto; fuori, boccheggiando, ho ascoltato parole che non mi piacevano, forse verità. Sono stati molto cattivi e forse sarebbe spettato a me esserlo, e forse sono stati cattivi per farmi vedere che la mia aria era irrespirabile, che soffrivo o facevo pena. La tua vita vista dagli altri.
Perché niente potrà cancellare tutto questo, uno schiaffo che si è fatto buio, che si è trasformato in dolore, per cadere nel male, il male che consuma dentro e che non puoi chiudere in un cassetto.
“Non posso evitarti di precipitare, solamente posso offrirti la mia mano
perché ti sostenga e non cadi.”

Né il tempo lo consumerà fino a farlo scomparire nell’oblio; né il ricordo ne muterà il profilo trasformandolo in una copia sbiadita di sé; né la volontà avrà la forza necessaria a scalfirlo, volontà che non vuole e rifugge un impegno tanto grande.

Come si scrive un sospiro?

Vorrei riuscire ancora ad ascoltare come si fa col mare in una conchiglia chi passeggia cieco nel mio cuore. Non ne sono più capace. Tutto questo è più forte.

Non ho parole per descriverlo … so che mi schiaccia, ti chiude la gola e ti ordina di essere niente, ti scava un rifugio lontano dove nasconderti da occhi indiscreti, ti annulla, ti fa sentire incapace di fare o dire, strappa gesti e parole e li scaraventa lontano, lì dove non puoi prenderli, mai più.

 … solamente posso offrirti la mia mano

Tutto questo è talmente forte che come le parole dei poeti ti convince, prosatore da due soldi sarà così, e ti sembra talmente tutto vero che il veleno nasce poi da te … chiedi quella mano, perché non ti basta, perché è la cosa più naturale, perché vuoi bene, perché la testa ti scoppia e diventi tu, proprio tu il tuo poeta, dalle tue mani escono quelle parole che poi non andranno più via, suoni che ti puniranno in eterno e no … se sei tu il poeta, se sei quello scrivano inconsapevole mosso dal dolore, no, noi non ti perdoneremo. L’unico regalo che ti facciamo è un nome, tutto questo diverrà UMILIAZIONE.

UMILIAZIONE
UMILIAZIONE
UMILIAZIONE


Basta che mi vuoi come amico, non sono gran cosa, però sono tutto quello che posso essere.”
Adoro questi ultimi versi.







                Tieni chi ami vicino a te, digli quanto bisogno hai di loro, amali e trattali bene, trova il tempo per dirgli "mi spiace", "perdonami", "per favore", "grazie" e tutte le parole d'amore che conosci.
G. G. Marquez

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