Non amo le catene sui social, i giochini di parole che ti
costringono a scrivere cose senza senso, ma la scorsa settimana un’amica mi ha proposto di
scrivere per cinque giorni tre pensieri positivi.
Doppio problema: avere tre pensieri positivi al giorno e proporre ad
altri di scriverne … una catena di pensieri positivi.
Da tempo non ho pensieri positivi, da tempo forse non li
riconosco, non riesco a distinguerli dagli schiaffi presi.
Perché deve essere così difficile sorridere?
Ho scritto fino al terzo giorno, poi non ho avuto più niente
da donare.
Alcune delle persone alle quali avevo proposto il “gioco” hanno
fatto una cosa inaspettata, forse dettata dal fatto di non voler continuare la
catena, ma tant’è, hanno dedicato a me i loro pensieri, un regalo gradito, un
dono non meritato.
Hanno scritto delle frasi bellissime, magari ci hanno preso
gusto, io le ringrazio di cuore e, seguendo il loro esempio, concludo il mio
impegno.
Giorno 1
1 -
Suonare la Danza degli spiriti beati di Gluck
l’ho suonata
tantissime volte e ogni volta con grande emozione, l’ultima esecuzione è quella
che ricordo con particolare affetto, era ad un concerto e tra il pubblico c’era
una persona a me molto cara alla quale piacque particolarmente;
2 - Avere e completare un'idea in due
capita
raramente di trovare una persona con la quale si è in sintonia, mi è capitato
due volte nella vita e la sensazione di “pensare insieme” ti travolge tanto che
non riconosci più il tuo pensiero, completamente fuso con quello dell’altro, ti
toglie il fiato;
3 - Il momento in cui ti accorgi di aver imparato dai tuoi studenti
mi piace
molto imparare dai miei studenti, talvolta le soluzioni solo lì a portata di
mano, ma non ci arrivi, manca un pensiero pulito o ripulito da sovrastrutture
che ti fanno perdere in un mare infinito di idee, capita anche che le mie
lezioni prendano altre strade e quando accade ringrazio quei poveracci dei mie
studenti;
Giorno 2
1 - Ridere senza motivo
mi piace ridere, anche se molti sostengono che io sia una tipa seria o peggio che li
rattristi, o peggio ancora che li derida … questo mi rende triste, ma ridere
senza motivo senza riuscire a fermarsi è la quinta essenza della pulita
demenza, ti svuota e ti fa volare l’anima, mi è capitato poche volte, con mia
sorella e con una persona che considero tale … affinità, basta guardarsi negli
occhi e ridere come sceme;
2 - Sentire l'odore di un campo appena arato
vita,
questa è vita, un immenso campo pronto ad ospitarne, il profumo della terra
fresca che viene in superficie e guarda il sole prima di accogliere i semi;
3 - Tuo padre che ti dice "brava"
mio padre
era di poche parole, molte domandavano, molte altre dicevano di fare di più,
poche parlavano di complimenti … questi vivevano negli occhi e nei pensieri,
quindi un “brava” sonoro e deciso era bellissimo;
Giorno 3
1 - suonare della musica che hai ordinato in America due mesi fa
mi piace
assaporare la fine di un progetto soprattutto perché coincide con l’inizio di
un altro, non potrete mai immaginare l’emozione che prova un musicista di
fronte a dei pentagrammi freschi freschi da suonare, ti manca il fiato e hai la
sensazione che finché non riuscirai a mettere le mani sullo strumento per
suonare quelle nuove parti ti sentirai incompleto … così ho fatto quel giorno: ho suonato;
2 - guardare gli occhi di una persona che non si aspettava di vederti riempirsi
di lacrime
se avete
dato uno sguardo ai miei testi non si può proprio dire che io sia una persona
piena di autostima … anzi, una volta mi è capitato quello che ho scritto: un
incontro casuale, un incontro gradito, ho sentito il cuore riempirmisi di
gioia e … ho visto la mia amica commuoversi per avermi incontrato, lei per me
preziosa anch’io mi sono sentita tale;
3 - abbracciare mia madre
io e gli
abbracci facciamo a cazzotti, come frase è particolarmente antitetica, ma rende
l’idea, ma la mia mamma nel giorno 3 aveva bisogno di un abbraccio o forse ne avevo bisogno io, anche se poi mi
ha chiesto Che favore ti serve? … ovviamente sorrideva;
Ora dovrei
scrivere i due giorni che non ho scritto, ben sei pensieri positivi … troppi,
ma ci provo
Giorno 4
1- il messaggio di un’amica
ho scritto
un messaggio ad un’amica, non la sentivo da molto ma per un giorno particolare
ho voluto augurarle tanta felicità, la sua risposta è stata molto gradita, le
sue parole mi hanno scaldato il cuore;
2- un’alunna
che mi chiama “la prof innamorata della storia”
l’alunna
non ama particolarmente la storia, ovviamente lo ha dichiarato lei il primo
giorno di scuola e io ho fatto la scommessa di fargliela piacere, ma mi fa
ridere questa idea che ha di me, chissà come finirà? non importa, si ricorderà
di me nel bene e nel male e magari diventerà una scienziata;
3-
preparare e svolgere una lezione in classe in due
l’ho fatto
solo una volta e vorrei riprovare, trovare un’intesa tra docenti non è mai
semplice, ricordo con molto affetto quella lezione divisa in due, ricordo che i
ragazzi furono talmente attenti da commuovermi
Giorno 5
1- il
canto dei grilli
è il
momento delle giornate estive che più mi piace, un canto che si leva dal
silenzio di una fresca sera d’estate, quando il mondo sembra riposare, stanco
del caldo che finalmente concede quiete, il momento giusto per le confidenze, troppo
smielato? è l’unico pensiero smielato che mi sono concessa e ve lo tenete ;-)
2- ascoltare
l’adagietto della quinta sinfonia di Mahler
molte
persone fanno considerazioni non proprio carine su chi è innamorato di questo
pezzo, ma a noi non importa e lo ascoltiamo a oltranza, è meraviglioso, una
melodia che non ha mai fine, che si rigenera ogni volta con una tale
delicatezza e insieme potenza da prosciugare l’aria intorno a te, trattieni il
respiro per paura di spezzare l’incanto, di rompere quelle frasi che sembrano
così delicate, sottili e che in realtà si lanciano in un vuoto sicuro;
3- siamo
alla fine dei cinque giorni … alla fine dei miei pensieri positivi, con la
promessa che ne cercherò degli altri
per voi e
solo per chi passerà di qua l’ultimo pensiero positivo del quinto giorno:
chiacchierare
con la mia migliore amica, cosa che non faccio più da due anni.
Vi saluto,
se siete arrivati fin qui sarete ormai stanchi di leggermi, quindi me ne
ritorno nel mio discreto angolino aspettando il prossimo pensiero.
Simo
Madf
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