domenica 17 agosto 2014

Non ho più parole


Ci sono momenti in cui si deve vivere la vita attraverso la vita degli altri.
Altri che soffrono, altri che ti hanno aspettato a lungo,
altri che dopo anni di silenzio finalmente parlano.
Altri che hanno bisogno di un compagno nell’attesa delle loro attese.
E altri per i quali il tempo che passa nell’aspettare è già un dono.
Non sai bene se la vita è viaggio, se è sogno, se è attesa, se è un piano che si svolge giorno dopo giorno e non te ne accorgi se non guardando all’indietro.
Non sai se ha senso.
In certi momenti il senso non conta. Contano i legami.
Jorge Luis Borges 






Di risposte ne devo a molti, una valanga di risposte, spiegazioni, parole. Di parole ne dovrei avere, ma non so dove le ho nascoste o chi me le ha rubate, non ne ho, non ho più parole e mi trascino sulla strada dentro vecchie scarpe consumate … fissandole, incapace di vedere il cammino davanti a me. Non vedo altre scarpe, non vedo altre vie, non ne sono più capace.

Non so dove sto andando.

… perché la vita non è una citazione né un eterno e bugiardo sorriso

Odioso omino che ti nascondi dietro quelle citazioni, vieni fuori e affronta la realtà! E tutti lì a dire quanto ha ragione, e tutti lì a sospirare ci avessi pensato io, aria che si articola in tanti è vero, lo penso da una vita; no! orrido nano, solamente minuscolo puoi essere per nasconderti lì, dietro a quelle minuscole verità; rinfodera le tue parole sicure e taglienti come spade affilate, verbi felici di esistere, gongolanti nella loro infallibilità. Parole che mi stordiscono e mi fanno vergognare. La vita è tanti colori, non può essere il bianco e il nero.

La vita non è un sorriso continuo. Non è un sorriso affidato alla sorte di chi guarda, sono seria non fingo, ho speso sorrisi di conforto, di gioia, ho diviso in due momenti preziosi, ma mai ho nascosto il dolore dietro un sorriso. Ora non sorrido più. 

Ho perso persone intelligenti con cui sorridere da scema.

… perché vorrei scrivere un testo dolce, positivo, un testo che parli di mielosi sentimenti senza rabbia o rancore, parole che siano tenere carezze

Rileggevo alcuni miei testi, alcuni sono cattivi, tutti sono sinceri, molti dicono di dolore con dolore. Ho ascoltato un sussurro dalla me di un tempo, consigli rossi di vergogna ... cancella tutto! Qualcuno ha notato le mie assenze, stupita scrivo per me ma mi accorgo che qualcuno legge i miei deliri. Le parole che scrivo son tutte vissute, parlano di sofferenza e tristezza, rabbia e rancore; ogni parola è questo ma diventa anche catarsi, ogni volta riesco a buttare fuori tutto e ad allontanarmi da me. Qualche volta è difficile, tanti pensieri aspettano di essere scritti e non ci riesco, non riesco a metterli in fila e non riesco a superare le troppe grida che mi si affollano nella mente, un coro stonato che mi abbatte. Ogni mio racconto ha un percorso nell'anima e io aspetto paziente che le parole trovino la strada. Tutte le mie parole nascono dal dolore, dalla riflessione, tutte le mie parole sono state derise e hanno fatto male … fraintese non hanno avuto appello, giustiziate. Ho deciso di continuare a scrivere, ma non so scrivere un testo che parli di gioia. Ora. Ora scrivo, fino al prossimo capitolo.

Potete voltare pagina, voi, io rigiro tra le mani il mio libro contro un vento che mi ripropone un eterno frontespizio.

… perché non so più distinguere il bene dal male

Non ho mai saputo difendermi. Ho incassato offese e solo durante la digestione ho realizzato quanto facessero male. Ho risposto e sono diventata cattiva. Tanto cattiva da non riconoscermi, in una casa senza specchi che mi parlassero veramente. Rotti, strappati, coperti, rubati. Io non sono così. Mi ripetevo che nessuno mi avrebbe costretto a diventare un’altra, ma ci sono caduta e mi tengo offese e bugie, quelle ricevute quelle sputate fuori … resto dell’idea che nessuno merita tanto e tutto può essere chiarito.

Quando voglio bene a una persona credo a ciò che mi dice, quindi ora credo di essere cattiva.

… perché io non dimentico mai

Dimenticare per me è la cosa più difficile da fare … mi sono allenata tanto a ricordare dopo che il mio cervello si era un attimo assentato che ora non dimentico, il mio cuore non dimentica. Ricordo ogni singolo momento, ogni impronta di male o di bene resta impressa in me. Non dimentico. Ricordo.

Non dirmi mi hai dimenticato , quella non sono io. Io sono l’altra, quella dimenticata, scontata, una dei tanti, quella che non lascia nulla dietro sé. Io ricordo. Non scambiare la mia assenza per oblio. Ho disimparato ad essere amica. Mi hanno detto che non ne sono capace e forse avevano ragione. Non so più ascoltare, consolare, confortare, dividere. Io non faccio la differenza, ora non avete bisogno di me. Niente più risposte, niente più domande, niente più battute. Il nulla non significa dimentico … significa che l’incapacità ha preso il sopravvento e niente più muove verso l’altro, solo il vuoto. Apatia. Nessuna emozione o commozione, tutto scorre senza entrare e non posso niente.

Scusate. Scusate perché non vi vedo.

… perché mi sembra di non aver detto tutto

Gli ultimi attimi e via, lo scherzo della vita ti costringe a ripensare a ciò che non hai detto. Senti il peso del troppo detto e quello del non rivelato e stai lì, fesso tra i fessi, con una bilancia in mano a chiederti cosa pesi di più. Tanto avresti potuto evitare, ma poi pensi che molto non ti è stato evitato e la misura è stata superata. Non te ne importa niente, ma l’altra te scende sulla piazza e protesta a difesa di una latitante autostima che nessuno mai ti ha presentato. Parole dette, parole non dette, emozioni dentro pozzi profondi che ti gridano che sei una stupida in fresche sere d’estate. Le parole dette ti rivelano che il tempo perso è quello da vivere, ma tu non ci credi perché le promesse di un progetto ti avevano detto altro. 


Resto qui, sono sempre qui e non mi muovo, difendo la mia coerenza e quel poco che resta dei miei sentimenti.

... perché non è facile continuare ad aspettare il giorno dopo con la consapevolezza che le persone alle quali tenevi di più vivono felici soprattutto perché senza di te, finalmente si sono liberate di te... non è facile ... ecco perché non credo più nell'amicizia ... ecco perché 

spero di aver risposto alle vostre domande

scusate l'intrusione




Come dire all’improvviso:
prendimi nelle tue mani,
Non lasciarmi cadere. Ho bisogno di te:
accetta questo miracolo,
dobbiamo imparare a non meravigliarci
di esserci incontrati,
del fatto che la vita possa stare tutta
in un silenzio o in uno sguardo.
Dobbiamo imparare a essere felici,
a non stupirci
di avere qualcosa di nostro.
Dobbiamo imparare a non temerci
a non sgomentarci
a essere sicuri
a non arrecarci danno.

Julia Prilutzky










3 commenti:

  1. Hai coraggio, sincerità..
    e se fosse del tutto vero (e bada..tutto) ciò che hai scritto, in maniera sublime e sofferta allo stesso tempo...

    Non so più ascoltare, consolare, confortare, dividere. Io non faccio la differenza, ora non avete bisogno di me. Niente più risposte, niente più domande, niente più battute. Il nulla non significa dimentico … significa che l’incapacità ha preso il sopravvento e niente più muove verso l’altro, solo il vuoto. Apatia. Nessuna emozione o commozione, tutto scorre senza entrare e non posso niente.

    se..dico.. fosse vero.. io non avrei potuto leggerlo. Perché tu non lo avresti neppure scritto.
    Ma so che le lacrime più cocenti, più devastanti e sofferte sono quelle che nessuno ha mai potuto asciugare, poiché nessuno c'era attorno.

    Hai coraggio, sincerità e non sei stupida.
    Ogni cosa esige il suo prezzo.

    Un saluto


    Massimo

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  2. Tutto è vero ma dovevo scriverlo in risposta a chi mi cerca e non si stanca.
    Grazie Massimo
    Simona

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  3. Talvolta è pure troppo facile e comodo esser sempre cercati e non cercare. E poi... non sai mai chi può cercarti.
    Ed esser presumibilmente raccolti come una pietra, ben infiocchettata all'inizio, e poi buttata.
    Se cerchi tu.. lo sai. Lo vedi. Lo senti. E hai un mondo mille volte più vasto.
    Potrai dire di esser stanca.. comunque... Ma, sono sicuro, non di cercare (perché probabilmente non hai mai cercato).
    Se sai cosa vuoi o desideri. Se osi. Se hai coraggio. Se sei.


    Massimo

    http://radadelletempeste.iobloggo.com

    ps: un augurio per tutto (e da chi non sta di sicuro meglio di te. Magra consolazione ... dirai. Vero.)

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