sabato 7 marzo 2015

Quando è troppo tardi




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Ho già sprecato un giorno.
Non so perché ma avere un conto alla rovescia preciso mi aiuta a non cadere nella totale apatia. In realtà è solo una condanna statistica e oggi non riesco a pensare cosa accadrà esattamente dopo il giorno zero. Nessuno immagina mai la propria morte. Anzi, ne neghiamo l’esistenza. Tutti siamo sicuri che per noi sarà fatta un’eccezione [...].
Ogni giorno m’illudo di svegliarmi e scoprire che tutto questo è soltanto un lungo, ben fatto e circostanziato incubo da peperoni (i piú pericolosi), ma anche oggi non accade.
Parcheggio la station-wagon con cura. Mi hanno già fatto tre multe qui a Trastevere, credo che il vigile mi odi. Faccio la solita sosta in pasticceria, due chiacchiere con mio suocero senza citare mai l’amico Fritz, la mia amata ciambella, il mio amico passerotto oggi particolarmente gioviale, la camminata a memoria fino in palestra.
Conosco ogni buca del marciapiede e ogni aiuola. So già dove mi abbaierà un cane e da quale villetta sentirò urlare. Cerco di pensare alle cose che voglio fare in questi novantanove giorni. Me ne viene in mente solo una, ma molto importante: fare pace con Paola.
Fausto Brizzi, Cento giorni di felicità

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