lunedì 13 ottobre 2014

... a memoria

Dovrei chiedere scusa a me stessa per aver creduto di non essere abbastanza
Alda Merini



Perché ormai non mi specchio più. Meglio. Mi odio a memoria.

È difficile, costa fatica odiarsi, ma spesso è l’unica via e non vedi altro.
I ricordi si mescolano, i belli suscitano dubbi, i brutti diventano incubi.
I ricordi si allontanano dalla realtà e sei impotente al loro viaggio.

Perché ormai non mi specchio più. Meglio. Mi odio a memoria.

Mi annulla non poter chiedere perdono o non poter perdonare.
Le notti sono infinite, popolate da incubi neri che ti svegliano improvvisamente.
La stessa melodia abbandonata nel lettore ti annuncia il mattino,
è lì da ieri, dal mese scorso, dall’anno scorso, da prima…
ripete la stessa canzone.

Perché ormai non mi specchio più. Meglio. Mi odio a memoria.

Non meritare.
Non meriti.
Non merito.
Non sono all’altezza.
Sono una cosa.
Sono muta, sorda, non cammino … penso.
Penso solo, sola, solamente, solo nella mente. Mente. Mento. Ho mentito.
Ho mentito per difesa, ma nessuno lo saprà mai.
Sono incapace di tutto.
Sono un’approfittatrice.

Perché ormai non mi specchio più. Meglio. Mi odio a memoria.

Non ho nome.
Il mio nome è “ao”.
Ribattezzata da un incomodo terzo … ma chi sei?
Mi posso umiliare e prendere a calci.
Nessun grido sarà suono, nessuna richiesta sarà parola.
Nessun valore.
Niente.
Il nulla.

Perché ormai non mi specchio più. Meglio. Mi odio a memoria.

Indegna di conforto, ha vinto la rabbia.
La rabbia ha sposato le bugie ed è nato l’orgoglio,
meglio sarebbe stato un ventre arido,
arido come l’animo
incapace ormai di sentire oltre.

Perché ormai non mi specchio più. Meglio. Mi odio a memoria.

Lontano.
Andate lontano.
Fuggite dal contagio del vuoto.
Niente.
Mi hanno detto che sono niente.
Mi hanno detto che sono immondizia.
Mi hanno fuggito.
Non merito perché.
Non merito mi dispiace.
Non merito un ci sarò.
Merito solo illusioni.
“Tu sei il nulla”.

Avete ragione.
Mentre dalla stanza accanto gridavano aiuto.

Perché ormai non mi specchio più. Meglio. Mi odio a memoria.

Infinite.
Infinite potrebbero essere le parole.
Il concetto è chiaro:
niente abita più qui
perché vi abita il niente.

Perché
ormai
non
mi
specchio
più.
Meglio.
Mi
odio
.. a memoria.

Oggi tutto mi pare valicato
oggi il mio cuore
non è altro
che un battito di nostalgia.
G. Ungaretti


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