ho rifatto l'abbonamento al cervello...
Erano giunti alla resa dei conti, tutta una vita a far valere le
loro ragioni, ragioni del cuore, ragioni della mente...senza mai conoscersi,
ragioni che non erano mai le stesse, sconosciute, diverse, tutta la vita a
combattere, ad alternarsi e mai nessuno era riuscito a vincere definitivamente.
Decisero che era ora di finirla e si diedero un appuntamento.
Si sarebbero dovuti incontrare nell'oggi e nel qui, puntuali.
Il Grigio, così chiamavano tutti Cervello, arrivò per primo,
mentre il Rosso, Cuore, si fece aspettare, sempre in ritardo come al solito
preso dalle sue eterne e sentimentali tiritere, imbrigliato dalle emozioni,
frenato dagli stupori...coi battiti accelerati.
Il Grigio arrivava sempre puntuale, sceso a patti con lo
stomaco, che ormai si era rassegnato alle possibili ulcere, doveva arrivare
sempre puntuale. Ma ora e qui, mentre aspettava Cuore, successe quello che
raramente era accaduto prima, forse due sole volte nella sua vita protetta e
misurata: perdersi nei ricordi cerebrali.
Di ricordi ne aveva, molti, ma era solito archiviarli, contarli,
mai modificarli, erano sempre intatti...Rosso qualche volta cercava di
interferire, ma lui imperterrito lo combatteva, soprattutto non ci pensava mai
a quei ricordi, fatti archiviati ormai vissuti, restavano anonimi.
C'era però un ricordo particolare del quale aveva paura, solo un'altra volta era riaffiorato dall'archivio muto e insensibile della mente, nell'ora e nel qui tornò a bussare per disorientare il Grigio...
C'era però un ricordo particolare del quale aveva paura, solo un'altra volta era riaffiorato dall'archivio muto e insensibile della mente, nell'ora e nel qui tornò a bussare per disorientare il Grigio...
Le immagini riaffiorarono alla mente, si fecero nitide, e un
brivido scosse il suo corpo...
anche quella volta aveva un appuntamento, c'era una decisione da
prendere, anche quella volta non era in ritardo. Correva tra quelle vie
tortuose, cunicoli senza fine, lo aspettavano, era stanco, correva e continuava
a correre, sudare, continuava a guardare l'orologio, a calcolare il rapporto
tra la frequenza del suo passo e i minuti che mancavano ancora, quando accadde.
Sentì una specie di calore salire da non so dove, poi lo vide
distintamente, caldo, denso, rosso, sì rosso...di quel colore conosceva la
definizione, lo aveva visto, ma mai percepito con tutti i sensi, mai ne aveva
sentito l'odore, il sapore, la forza.
Correva. Continuava a mettere un passo dietro l'altro ma non
riusciva più a calcolare i minuti, i secondi, a contare i suoi stessi
passi...il pensiero si fuse coi sensi...stava rallentando smarrito nei pensieri
e fu allora che quel rosso gli sussurrò piano:
"Corri, perché chi ti aspetta potrebbe essere dispiaciuto,
preoccupato...potresti fare del male, tra le righe dei tuoi freddi pensieri
spunterà sempre un rimpianto, verrà fuori una nostalgia infinita, qualcuno ha
bisogno di te, ma senza di me non potrai aiutarlo"
Credeva, aveva sempre creduto, convinto in questo, di essere forte, tutto era al sicuro e sicuro, contare, calcolare, archiviare, stendere liste...ma quella volta si era perso per un attimo, sconvolto sì, ma dolcemente perso nel fiume in piena di quella sensazione...tornare indietro, in sé, non era stato affatto semplice, un dolce amaro lo tratteneva, lo respingeva tra le fessure di quel colore intenso, sofferenza ma anche pienezza.
Aveva saputo finora cosa fosse la vita? Perché ora questa domanda?
La storia si ripeteva, Rosso tardava e Grigio ricordava...combatteva con se stesso, cercava di scacciare quel pensiero che inconsciamente riaffiorava perché più forte, più intenso, lo sentiva pervadergli il corpo, impossessarsi di lui, catturarlo con i suoi artigli pungenti.
Quando ad un tratto arrivò Cuore, ma non era come se lo immaginava...
- Scusa il ritardo - disse col fiato grosso - ma sembra che le persone abbiano sempre bisogno di me.
- Non preoccuparti - finse Cervello con tono serio e autoritario, sebbene a malapena riuscisse a parlare - basta che ci sbrighiamo, anche io sono molto richiesto, sai?
Le cose cominciavano male, il confronto iniziava sul piede di guerra, la convinzione di entrambi di essere indispensabili non era un buon inizio per potersi confrontare e incontrare a metà strada.
- Allora, credo che ci si possa incontrare a metà strada...sono disposto a cederti il passo qualche volta, io comprendo che la mia presenza a volte possa portare ad estreme conseguenze, ho bisogno di te, sì, lo ammetto, ho bisogno di te, Grigio, non posso permettere che le persone si perdano nei sensi, in azioni spontanee, in frasi sconsiderate, lontane dalla realtà, non posso permettere che dicano ti amo, ti voglio bene, ho bisogno di te...senza pensare affatto.
Aveva parlato tutto d'un fiato, ancora spossato dalla corsa.
Scese il silenzio, qualcosa non tornava, una strana sensazione invase i due, strana e diversa...
ti amo...ti voglio bene...ho bisogno di te...
Cuore si chiese come avesse fatto a proporre tanto.
Non si poteva annullare la grandiosità di quelle parole.
Quando le si pronunciava uscivano con forza dal cuore e non dalla mente, come a compimento di un sentimento profondo e sincero, come un'esigenza svelata impaurita di pronunciare per non far svanire, per annullarne la forza.
Non era poi così facile dire. Il Grigio ci avrebbe messo lo zampino...come al solito e come al solito spettava al Rosso sfogare il sentimento del rimpianto...
il Grigio avrebbe detto: Non sei ricambiato...attento, pensa...
il Rosso sarebbe stato lì, ancora una volta a soffrire...
- Io non scendo a patti, ho sempre ragione e i patti non fanno per me, non può vincere il sentimento, non si può vivere un'esistenza tra l'amore e il dolore, la passione e l'odio, la felicità e il rimpianto, e se il mondo non ricambiasse? come si fa a non pensare a chi non ricambia, a chi non sente allo stesso tuo modo, come? NO! no...no...no...no.........e l'eco di quei no cominciò a perdersi...
Si ascoltava ragionare, si ascoltava come se quel che usciva dalla sua bocca grigia e senza sostanza fosse altro da sé ... impaurito si ascoltava, e ora, e qui...dubitava.
Chi vinse quella volta non lo sappiamo, come sconosciuto resta ancora chi abbia ragione, a noi è dato riflettere e sentire, ma ci piace pensare che entrambi abbiano vinto, ogni tanto vince il Rosso, poi rispunta il Grigio in un'alternanza infinita...si sa solo che da quel giorno non ci furono più appuntamenti.
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